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PRINCIPI GENERALI

La geotermia a bassa entalpia è quella "geotermia" con la quale qualsiasi edificio, in qualsiasi luogo della terra, può riscaldarsi e raffrescarsi invece di usare la classica caldaia d'inverno ed il gruppo frigo d'estate. Il sistema è applicabile in qualsiasi tipo di sottosuolo, in qualsiasi regione d’Italia, in qualsiasi situazione geografica. In presenza di una falda, il sistema rende di più. Inoltre la risorsa idrica non viene in alcun modo alterata, in quanto il sistema utilizza un semplice processo di scambio termico con la sorgente. In pratica si tratta di scambiare il calore naturale del terreno attraverso delle sonde in PVC certificato dal produttore come resistenti a 25 bar di pressione, elettrosaldate sul fondo in modo che un liquido composto da acqua e glicole vi possa scorrere attraverso e giungere ad una pompa di calore che ne aumenta la temperatura fino a quanto serve per alimentare una o più celle termiche (o puffer, o serbatoi) che andranno a servire l'impianto di riscaldamento e l'acqua calda sanitaria. Il limite della tecnologia risiede nel fatto che è economicamente appetibile solo in presenza di terminali a bassa temperatura, nel caso di opere di ristrutturazione. I terminali possono essere i classici radiatori, oppure i ventil convettori, impianti a pavimento, parete, soffitto etc. Di solito i radiatori lavorano con temperature "elevate" 65-70°C e sono definiti terminali ad alta temperatura. Gli impianti a pannelli radianti a pavimento, parete, soffitto, lavorano a 30-35°C e pertanto sono definiti a bassa temperatura. Conviene utilizzare la geotermia, principalmente in occasione di nuove costruzioni e ristrutturazioni complete, oppure nel caso di sostituzione di una caldaia a gasolio o a GPL. Più difficile la scelta nel caso di impianti esistenti con terminali classici o nel caso di un impianto nel quale sia stata già montata una caldaia a metano.

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APPROFONDIMENTI

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Sonde geotermiche e Pozzi | ARGOMENTO | 1

Progettazione

GeoStudio Vinci fornisce studi di fattibilità, modellizzazione geologica ed idrogeologica per la progettazione di impianti di geotermici e di geoscambio, realizzazione e messa in opera di sonde geotermiche verticali, consulenza geologico-idrogeologica per il monitoraggio degli impianti geotermici, prove di risposta termica e procedure di autorizzazione all'esecuzione deglli impianti. Registrazioni ed omologazione presso il Registro delle Sonde Geotermiche. nello specifico il Geol. Marco Vinci è Tecnico abilitato sulla piattaforma RIG della Regione Lazio ed è in grado di poter effettuare consulenze per la registrazione nel Registro Impianti Geotermici (RIG) e per le procedure autorizzative per impianti geotermici nella Regione Lazio (impianti geotermici a circuito chiuso e inpianti a circuito aperto bilanciato e non bilanciato come indicato nella L.R.3/2016 e nella R.R. Lazio 2/2022.

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Sonde geotermiche e Pozzi | ARGOMENTO | 1

Realizzazione

Otto motivi per realizzare un impianto geotermico per la climatizzaizone: 1) Permette di raggiungere un risparmio compreso tra il 60% ed il 70% rispetto ad un impianto tradizionale. 2) Permette di climatizzare l'edificio 24 ore su 24, 365 giorni all'anno ottenendo un livello di benessere eccezionale. 3) Non richiede alcun tipo di manutenzione annuale, eccezin fatta per la controllo del mantenimento delle condizioni di comfort. 4) La sua vita media è di circa 30 anni. Tutti i materiali che costituiscono l'impianto sono progettati e realizzati per mantenere una vita nominale più alta della media. 5) Non produce emissioni in atmosfera. Venendo meno il processo di combustione di un propellente o di un combustibile, il sistema non emette in atmosfera alcun elemento. 6) Il locale tecnico geotermico è di circa 2mx2m e non richiede specifiche condizioni di sicurezza. 7) Costituisce è una fonte di energia pulita e rinnovabile. La rinnovabilità è da intendersi nell'ambito del limitato svruttamento del potere di geoscambio del sottosuolo se paragonato all'uso domestico. 8) Se ben progettato e coadiuvato da un piccolo impianto fotovoltaico che alimenta la pompa di calore geotermica, elimina totalmente le spese di climatizzazione.

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Sonde geotermiche e Pozzi | ARGOMENTO | 1

Normativa

Al fine di provvedere a un costante monitoraggio e controllo della diffusione delle piccole utilizzazioni di calore geotermico sul territorio regionale, la legge istituisce, presso la struttura regionale competente in materia, la banca dati degli impianti geotermici (“Registro regionale degli impianti geotermici” – RIG). Anche i proprietari degli impianti di piccole utilizzazioni locali di calore geotermico esistenti prima dell’entrata in vigore della legge saranno tenuti a effettuare la registrazione al RIG. La Regione, inoltre, ha provveduto alla redazione della “Carta idro-geo-termica regionale”. L’installazione degli impianti geotermici resta vietata nelle aree di rispetto delle risorse idropotabili, nelle aree critiche per i prelievi idrici e nelle aree sottoposte a vincoli relativi al rischio di dissesto individuate dagli atti di pianificazione regionale in materia di tutela delle acque, di difesa del suolo e salvaguardia degli acquiferi vulnerabili, tenendo conto delle aree adibite a sfruttamento termale delle acque. Con un emendamento votato in Aula, il divieto d’installazione è stato esteso anche alle zone dove si riscontra presenza di gas radon con livelli superiori a 300 becquerel per metro cubo. La Regione Lazio ha disciplinato le piccole utilizzazioni locali di calore geotermico attravero la L.R.3/2016 ed ha reso operativo il procedimento autorizzativo attravero l'emanazione del R.R.2/2022 che dispone le procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti geotermici. Dall'agosto 2022 è operativa la piattaforma on-line del RIG La Legge Regionale 21 aprile 2016, n. 3 sostiene l’uso delle risorse geotermiche a bassa entalpia e l’installazione di impianti di produzione di calore e raffrescamento da risorsa geotermica, al fine di promuovere una adeguata diffusione della geotermia quale fonte di produzione di calore ed energia da fonti rinnovabili”. La legge non stanzia fondi nell’immediato ma prevede la possibilità di individuare risorse per incentivare la diffusione e l’installazione degli impianti nell’ambito della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari. Le norme regolano le piccole utilizzazioni locali di calore geotermico – definite dall’articolo 10 del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22 – ottenute tramite l’esecuzione di pozzi di profondità fino a 400 metri per ricerca, estrazione e utilizzazione di acque calde e fluidi geotermici, comprese le acque calde sgorganti da sorgenti per potenza termica complessiva non superiore a 2000 Kw termici.

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